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L’evoluzione dei materiali nella dermopigmentazione è un argomento così “pungente” da non poter essere trascurato!

Quali sono i metalli utilizzati per la realizzazione degli aghi da Dermopigmentazione?
Così come un truccatore sceglie accuratamente i propri pennelli… a noi dermopigmentisti spetta il compito di selezionare le tipologie di aghi più idonei per la realizzazione dei nostri lavori.
È interessante conoscere l’evoluzione di questo strumento. È ormai noto che i primi aghi fossero costruiti con metalli nobili (oro, argento e soprattutto platino) perché si pensava che le infezioni fossero causate dall’ossidazione dei metalli meno pregiati.
Questi aghi “preziosi” sono stati usati per lungo tempo malgrado l’elevato costo.
Attualmente gli aghi che utilizziamo abitualmente sono in acciaio.

Esistono dei rischi legati all’utilizzo degli aghi nella dermopigmentazione?
Per la prima volta, secondo una recente ricerca del 2019, anche gli aghi verrebbero messi sotto accusa nelle allergie da tatuaggio.
Durante il loro utilizzo pare che da essi si liberino nichel e cromo che penetrano nella pelle e viaggiano nel sangue raggiungendo i linfonodi. A scoprire il fenomeno è la ricerca condotta presso il Centro europeo per la luce di sincrotrone Esfr (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble. Pubblicata sulla rivista Particle and Fibre Toxicology la scoperta si deve allo stesso gruppo, coordinato da Ines Schreiver, dell’Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi (Bfr).
Si è scoperto che nella sicurezza dei tatuaggi non sono coinvolti solo la sterilità degli strumenti e la qualità dei pigmenti bensì anche altro:
“Non si tratta solo di usare attrezzature sterili o controllare gli inchiostri usati – rileva Hiram Castillo dell’Esfr – ora scopriamo che l’usura degli aghi ha un impatto”.
Di solito gli aghi per tatuaggi contengono il 6-8% di nichel e il 15-20% di cromo, entrambi fattori sensibili per le allergie.

Nuovi studi e nuove tecnologie renderanno quindi più sicuro l’utilizzo degli aghi nella Dermopigmentazione?
Gli studiosi sono arrivati a considerare alcuni tipi di aghi (costruiti con acciai scadenti) responsabili, durante il loro utilizzo, del rilascio di sostanze che possono causare allergie mentre approfondivano uno studio precedente.
Esaminando infatti campioni di pelle e linfonodi prelevati da persone tatuate (utilizzando il più potente dei microscopi ossia la luce di sincrotrone) hanno notato che contenevano particelle di ferro, cromo e nichel le cui dimensioni variano da 50 miliardesimi di metro a 2 millesimi di millimetro.

Via libera quindi all’utilizzo di aghi in acciaio inossidabile nel mondo del trucco permanente… a patto che si rispettino le severe leggi in fatto di qualità.
“Inossidabile” è il termine utilizzato per identificare la famiglia di acciai con un contenuto minimo dell’11% di cromo (elemento chiave in grado di dare al materiale una grande resistenza alla corrosione).
Ci sono due tipi principali di acciaio inossidabile: Inox AISI 304 (in cui si aggiungono il nichel e il cromo) e un acciaio inox 316 (in cui viene aggiunto anche molibdeno per garantire un ulteriore resistenza alla corrosione).

Cosa differenzia l’acciaio AISI 316 dall’AISI 304?
La principale differenza tra i due è che l’AISI 316 contiene molibdeno a differenza del 304.
I manuali di laboratorio riportano che il molibdeno, comparato con gli altri metalli pesanti, ha una tossicità relativamente bassa. Difficilmente si osservano casi di tossicità acuta da molibdeno negli esseri umani, perché la dose necessaria sarebbe eccezionalmente elevata.

L’igiene dell’inox è garantita dalle diverse caratteristiche di questi materiali:
Resistenza alla corrosione che evita che il materiale possa cedere alle sostanze con cui viene a contatto i suoi elementi costituenti.
Non ha bisogno di rivestimenti protettivi, che usurandosi possono dare luogo a fessure, crepe, rientranze, che generalmente finiscono per ospitare germi e batteri.
– Superfici compatte prive di rugosità che assicura l’impermeabilità a sostanze esterne.
Elevata rimovibilità batterica.
Bassa ritentività batterica.

E’ possibile dunque ridurre il rischio di incompatibilità nell’utilizzo degli aghi in acciaio nella Dermopigmentazione?
Come sopra spiegato il rischio di incompatibilità nell’utilizzo degli acciai inox nella Dermopigmentazione è pressoché azzerata a patto che vengano utilizzati solo prodotti certificati, che venga garantita la tracciabilità delle materie prime oltre all’assoluta sterilità delle superfici.
Il nostro consiglio è quello di non importare impropriamente prodotti senza garantire l’igienicità e l’integrità degli stessi. Questo consente, insieme ad altri elementi, la riuscita eccellente e sicura nostro del lavoro!